lunedì 29 giugno 2009

Sorprese, delusioni e certezze emerse dalla Confederations Cup

La Confederations Cup appena terminata ha messo in mostra numerosi talenti, ma anche sancito grosse delusioni. Andiamo ad analizzare i giocatori migliori e quelli peggiori del torneo.

Katlego Mphela, 24enne attaccante dei Mamelodi Sundowns, si è messo in luce nella finale terzo-quarto posto contro la Spagna, quando ha realizzato una doppietta. Dotato di un tiro impressionante, è bravo anche a inserirsi negli spazi. Ha già giocato da giovanissimo in Europa nello Strasburgo e nello Stade De Reims, ma risultò un flop assoluto; merita però un' altra chance. Deludente invece Thembinkosi Fanteni, attaccante degli israeliani Maccabi Haifa, dal quale ci si aspettava molto, forse troppo. Inconsistente contro l'Iraq, nessuna rete all'attivo. Decisamente meglio il mediano dell'Everton Steven Pienaar, grande corsa e polmoni ed intelligenza tattica fuori dal comune; non per nulla gioca in Inghilterra e in una squadra di alta caratura come i Toffies. Per quanto ne concerne il centrocampo sudafricano da sottolineare anche le prestazioni di Macbeth Sibaya, 31enne mediano del Rubin Kazan, che rivedremo nella prossima Champions League, di Bernard Parker, 23enne di proprietà della Stella Rossa e di Siphiwe Tshabalala, tecnico giocatore del Kaizer Chiefs. Questi tre calciatori hanno dato solidità e inventiva al reparto, oltre che due gol entrambi realizzati da Parker. Ma il reparto migliore della nazionale sudafricana è stato sicuramente quello difensivo; da esaltare il pacchetto arretrato in toto, ma metterei in evidenza Aaron Mokoena, terzino ex Blackburn ora al Portsmouth e Tsepo Masilela, difensore anch'egli come Fanteni facente parte della rosa degli israeliani del Maccabi Haifa. Infine, grande torneo anche per l'esordiente portiere Itumeleng Khune che a soli 22 anni ha messo in mostra grande sicurezza e discrete qualità tra i pali.

Poco da salvare per la Nuova Zelanda, con 7 reti al passivo e nessuna siglata. Da segnalare comunque il 21enne Chris James, dei finlandesi del Tampere Utd, e la punta Chris Killen, militante nei più quotati scozzesi del Celtic Glasgow.

Non esaltantissima nemmeno la Confederations Cup dell'Iraq, qualificatosi per Sudafrica 2009 in virtù del trionfo nella Coppa D'Asia 2007. Bora Milutinovic non c'era ancora in quel periodo ma, come suo solito, ha dimostrato di sapere adattarsi alla grande a qualsiasi squadra lui alleni; squadra decisamente catenacciara, senza alcun nome di spicco.

Spagna altalenante in questa competizione: super contro i mediocri avversari del girone, inesistente in semifinale contro gli USA. El Nino Fernando Torres ha soddisfatto solo la prima gara, con una tripletta ai semi-professionisti della Nuova Zelanda; discorso decisamente diverso per l'attaccante del Fenerbache David Guiza, che con una doppietta decisiva ha regalato il terzo posto agli iberici. Male Sergio Ramos e Casillas, forse alla frutta dopo una lunga e intensa stagione. Sufficienza stentata per i vari Xavi, Villa e Puyol giunti anche loro al termine di una dura stagione.

Soprendenti invece gli egiziani, che ben figurano con il Brasile e battono l'Italia campione del mondo in carica. Hanno impressionato oltre il conosciutissimo Mohammed Zidan del Borussia Moenchengladbach il 36enne portiere del Sion Essam El Hadary, visto a suo tempo come un traditore in patria, il modesto mediano del Al Alhy Mohammed Aboutrika e anche l'ex Bari, Bellinzona e Fiorentina Hany Said.

Davvero deludenti invece i campioni del mondo in carica dell'Italia che falliscono totalmente l'approccio alla manifestazione: una sola vittoria, ottenuta in rimonta e con un uomo in più per poco meno di un'ora. Gli unici a salvarsi sono il portiere Gianluigi Buffon, sempre una certezza in fatto d'impegno e costanza, e il funambolo italo-statunitense Giuseppe Rossi, utilizzato però col contagocce dal selezionatore Marcello Lippi. L'allenatore viareggino ha fatto discutere con le sue scelte, spesso scellerate e prive di buon senso; l'ex coach della Juventus ha già perso in patria tutta la stima ottenuta dopo il Mondiale vinto soli tre anni fa.

Perfetto il Brasile, gestito in maniera oculata dal proprio allenatore Carlos Dunga. L'ex mediano della nazionale verde-oro ha azzeccato tutte le mosse, in primis l'inserimento di Dani Alves nella semifinale contro il Sudafrica. Ottima anche la quadratura della squadra, spesso intaccata dal narcisismo dei propri giocatori che aveva prodotto il vero e proprio fiasco del 2006. Stella della selecao l'attaccante del Siviglia Luis Fabiano, capocannoniere del torneo con cinque reti e decisivo nella finalissima di Johannesburg; soddisfacenti anche Daniel Alves e Lucio, autori di gol pesantissimi. Straordinario il centrocampo, con le dighe Ramires e Felipe Melo vigilate dall'esperto Gilberto Silva che agiscono da ottimi frangiflutti a centrocampo. Nessuna gara persa per i sudamericani e, escludendo la gara col Sudafrica, almeno tre gol segnati ogni partita.

Concludiamo questo editoriale con gli Stati Uniti, squadra che dopo le prime due gare difficilmente ci si aspettava in finale: la larga vittoria contro l'Egitto ha regalato però il miglior risultato nella storia per la nazionale americana, dopo i quarti di finale nel mondiale nippo-coreano. Questo grazie a un super Tim Howard; il portiere dell'Everton sembra un lontano parente di quello che inanellava papere su papere al Manchester United. Il suo contributo è stato decisivo per la conquista di questo secondo posto. Non solo super Howard però, il segreto di questa compagine sta nell'intelligenza tattica, trasmessa in maniera straordinaria dal mister Bradley. Questi ha saputo unire il discreto talento di vari giocatori di media caratura come Donovan, Dempsey, Davies e Feilhaber, inseriti dietro a un giocatore possente e fisicamente imponente come Jozy Altidore, ex centravanti dello Xerez neopromosso nella Liga spagnola. Dietro una grande muraglia, formata da colossi fisicamente parlando, come Onyewu dello Standard Liegi e l'esperto Carlos Bocanegra. Decisivo anche l'apporto di un collante tra i reparti come Clark che a mio modo di vedere meriterebbe come Landon Donovan una squadra europea.

Carattere verdeoro, gli USA escono con onore


Serve un grande secondo tempo al Brasile per rimontare gli USA, in vantaggio di due reti all'intervallo. La compagine di Bradley accusa decisamente il colpo, quando dopo nemmeno un giro d'orologio nella ripresa Luis Fabiano fa 1-2 e subisce un vero e proprio assedio sudamericano. Ma i nordamericani erano partiti alla grande, passando in vantaggio dopo 10' grazie alla girata di Dempsey. Al 25' è Donovan a raddoppiare il vantaggio: straordinaria combinazione in contropiede con Davies, e la palla finisce alle spalle di Julio Cesar. Ma, come detto, il Brasile della ripresa è tutta un'altra storia; dopo 1' è Luis Fabiano ad accorciare le distanza con un bel sinistro che trafigge Howard, sino a quel momento monumentale. Al 65' arriverebbe il 2-2, ma Hansson non vede che l'incornata di Kakà ha effettivamente oltrepassato la linea di porta; ma gli USA faticano a ripartire e il pari sembra sempre più vicino, e di fatti arriva al 73' con l'incornata vincente dell'attaccante del Siviglia il quale ribadisce in rete la traversa di Robinho. Rimane una solo squadra in campo, quella verdeoro, che trova addirittura il gol del vantaggio: è il colpo di testa di Lucio a 7' dalla fine a regalare il trofeo alla selezione di Dunga. Sconfitta amara per gli statunitensi che hanno fatto il massimo per ottenere il loro primo trofeo al di fuori della Gold Cup, assaporato per più di 70' minuti di gioco.

domenica 28 giugno 2009

Sud Africa col cuore, ma non basta


Gara che si vivacizza nel finale quella disputata oggi a Rustenburg e che designava la terza classificata di questa Confederations Cup 2009. Fino al gol di Mphela (giocatore che si è messo in mostra alla grande in questa manifestazione rispetto ad altri suoi compagni come l'anonimo Fanteni) la partita si era incanalata su binari noiosi, con il Sud Africa a gestire una sterile supremazia territoriale proprio come in semifinale con i verdeoro. Ma l'1-0 del numero 9 sudafricano a 15' dalla fine ha il merito di smuovere l'incontro: gli spagnoli si gettano, sinceramente non col coltello tra i denti, alla ricerca del pari che trovano all'88' con l'attaccante del Fenerbache David Guiza che stoppa e calcia a rete di prima intenzione, trafiggendo l'incolpevole Khune. Passano nemmeno sessanta secondi e l'ex Maiorca bissa la sua prima rete in questa Confederations Cup: tentativo di cross dal vertice destro dell'area di rigore che si va a insaccare splendidamente nella porta sudafricana. Dovrebbe essere una mazzata sui padroni di casa, ma effettivamente sono solo i tifosi a crollare psicologicamente e ad andarsene dallo stadio prematuramente: all'ultima occasione disponibile, infatti, è ancora la punta entrata in corso d'opera a segnare per i "Bafana Bafana"; la sua punizione è una bordata da lontanissimo, che finisce alle spalle di Iker Casillas. Si va quindi ai supplementari, dove sempre Mphela ha per due volte il pallone del 3-2 ma trova davanti a sè il portiere madrileno in gran forma. Al 107' arriva la beffa per i locali, che vanno sotto 3-2; l'insidiosa punizione di Xabi Alonso porta in vantaggio definitivamente gli europei ma non oscura affatto il grande torneo disputato dai gialloverdi, i quali puntano a migliorarsi tra un anno quando in Sud Africa arriverà il Mondiale.

Japan League, sempre più Kashima Antlers


Kyoto Sanga FC 2 - 0 Hiroshima
Jubilo Iwata 2 - 3 Kashiwa Reysol
JEF United Chiba 0 - 2 Omiya Ardija
Urawa Red Diamonds 2 - 0 Vissel Kobe
FC Tokyo 2 - 1 Shimizu S-Pulse
Yamagata 0 - 1 Kawasaki Frontale
Yokohama F.Marinos 1 - 2 Gamba Osaka
Albirex Niigata 2 - 1 Nagoya Grampus
Oita Trinita 1 - 2 Kashima Antlers

Kashima Antlers 35*
Urawa Red Diamonds 28
Alibrex Nigata 28
Kawasaki Frontale 27*
Gamba Osaka 23*
Sanfrecce Hiroshima 23
Fc Tokyo 22
Shimizu 21
Kyoto 20
Omiya 20
Yokohama 19
Nagoya 19*
Jubilo 18
Vissel Kobe 17
Montedio Yamagata 16*
JEF United 15*
Kashiwa 12
Oita 4

*Una gara in meno

Sempre più una dittatura la Japan League 2009, con i Kashima Antlers che sbancano anche il campo dell'Oita, ormai sempre più destinato a retrocedere. E pensare che i padroni di casa si erano portati in vantaggio con Kyiotake (52'); veemente però la reazione degli ospiti che passano con le reti di Iwasama e dell'ex Messina Ogasawara. Vincono comunque tutte e tre le inseguitrici, anche il Kawasaki che con un gol di Tese nel recupero passa a Yamagata. Da menzionare le importanti vittorie in zona salvezza del Kashiwa (3-2 a Iwata), del Kyoto e dell'Omyia.

sabato 27 giugno 2009

Il calendario delle amichevoli estive delle squadre di Serie A

Si sta delineando il calendario delle amichevoli estive. Di seguito il programma delle partite ufficiali.


ATALANTA
19 luglio: Atalanta-selezione locale (a Brentonico, ore 19)

CHIEVO
23 luglio: Chievo-St. Mirren

FIORENTINA
19 luglio: Fiorentina-Cortina (a Cortina d'Ampezzo, ore 17.30)
25 luglio: Fiorentina-Belluno (a Cortina d'Ampezzo, ore 17.30)
29 luglio: Fiorentina-Paris Saint Germain (a Firenze, ore 20.30)
2 agosto: Dahlia Cup, triangolare con Catania e Cagliari (a Catania, ore 21.00)
8 agosto: Fiorentina-Aston Villa (a Birmingham, ore 15.00)
14 agosto: Fiorentina-Figline (a San Piero a Sieve, ore 18.00)

GENOA
18 luglio: Genoa-Val Stubai (a Neustift, ore 18)
22 luglio: Genoa-Rodengo Saiano (Neustift, ore 17.30)
30 luglio: Genoa-Acqui (ad Acqui Terme, ore 20.45)

INTER
16 luglio: Inter-selezione locale (a Los Angeles, ore 16 locali)
19 luglio: World Football Challenge, Inter-Club America (a Palo Alto, ore 16 locali)
21 luglio: World Football Challenge, Inter-Chelsea (a Pasadena, ore 20 locali)
26 luglio: World Football Challenge, Inter-Milan (a Boston, ore 17 locali)
30 luglio: Trofeo Pirelli-Sky, Inter-Monaco (a Montecarlo)
14 agosto: Trofeo Tim con Inter, Juventus e Milan (a Pescara)

LAZIO
12 luglio Auronzo-Lazio (ad Auronzo, ore 18)
18 luglio Lazio-Universitatea Craiova (ad Auronzo, ore 18)
22 luglio Lazio-Spal (ad Auronzo, ore 18)
26 luglio Lazio-Triestina (ad Auronzo, ore 18)
13 agosto Lazio-Osasuna (A Roma, ore 21)

JUVENTUS
15 luglio: Juventus-Cisco Roma (a Pinzolo)
19 luglio: Juventus-Nancy (a Joeuf, ore 18)
24 luglio: Trofeo Peace Cup, Juventus-Siviglia (a Siviglia)
28 luglio: Trofeo Peace Cup, Juventus-Seongnam Ilhwa (a Jerez)
31 luglio: Trofeo Peace Cup, eventuale semifinale (a Siviglia)
14 agosto: Trofeo Tim con Juventus, Inter e Milan (a Pescara)
17 agosto: Trofeo Luigi Berlusconi, Juventus-Milan (a Milano)

MILAN
19 luglio: Milan-Los Angeles Galaxy (a Los Angeles)
22 luglio: World Football Challenge, Milan-Club America (ad Atlanta, ore 19 locali)
24 luglio: World Football Challenge, Milan-Chelsea (Baltimora, ore 20 locali)
26 luglio: World Football Challenge, Milan-Inter (a Boston, ore 17 locali)
29 luglio: Audi Cup, Milan-Bayern Monaco (a Monaco di Baviera, ore 20.30)
30 luglio: Audi Cup, ev. finale contro Manchester United o Boca Juniors (a Monaco di Baviera)
8 agosto: Eusebio Cup, Milan-Benfica (a Lisbona)
14 agosto: Trofeo Tim con Milan, Juventus e Inter (a Pescara)
17 agosto: Trofeo Luigi Berlusconi, Milan-Juventus (a Milano)
25 agosto: Trofeo Santiago Bernabeu, Milan-Real Madrid (a Madrid)

NAPOLI
20 luglio: Napoli-St. Polten (a St. Polten, ore 19)
21 luglio: Napoli-Wiener Neustadt (a Wiener Neustadt, ore 19)
30 luglio: Napoli-Sollenau (a Sollenau, ore 18)
8 agosto: Napoli-West Ham (a Londra)

PARMA
18 luglio: Parma-selezione locale (a Malles)
22 luglio: Parma-squadra da definire (a Malles)
25 luglio: Parma-Süd Tirol (a Malles)
29 luglio: Parma-Iraklis (a Malles)
1 agosto: Parma-Watford (a Londra, ore 15 locali)
8 agosto: Parma-Osasuna (a Parma)
12 agosto: Parma-squadra da definire (a Salsomaggiore Terme)

ROMA
5 luglio: Roma-Selezione locale (a Riscone di Brunico)
12 luglio: Roma-Duisburg (a Riscone di Brunico)
16 luglio: Roma-squadra da definire (a Bolzano)

SAMPDORIA
18 luglio: Sampdoria-Monti Pallidi (a Moena, ore 17)
22 luglio: Sampdoria-Bolzano (a Moena, ore 17)
26 luglio: Sampdoria-Feyenoord (a Rotterdam, ore 14.30)

UDINESE
12 luglio: Udinese-Rappresentativa toscana (a Montepulciano, ore 17.30)
16 luglio: Udinese-Figline Valdarno (a Montepulciano, ore 17.30)
19 luglio: Udinese-Ascoli (a Montepulciano, ore 17.30)
23 luglio: Udinese-Perugia (a Montepulciano, ore 17.30)
25 luglio: Internationales Jubiläums Fußball Turnier, triangolare con Udinese, Borussia Dortmund e Valencia (a Dortmund)

venerdì 26 giugno 2009

Inghilterra da brividi, Germania d'astuzia

Disputate le due semifinali del campionato europeo under 21 in corso in Svezia; a qualificarsi per la finale sono gli inglesi, che regolano solo ai calci di rigore i padroni di casa, e i tedeschi, che sfruttano la mancata precisione sottoporta degli avversari italiani. Lunedì sarà quindi una replica dell'ultimo turno del gruppo A, quando Germania e Inghilterra impattarono 1-1, qualificandosi a braccetto.

Una sorta di rewiew della famigerata finale di Champions di Istanbul del 2005; stavolta però ad essere recuperati sono gli inglesi, che in 13 minuti, tra il 68' e l'81' dilapidano un vantaggio di tre reti acquisito nella prima frazione di gara. Infatti i padroni di casa della Svezia continuano a credere nella ripresa e i loro sforzi vengono premiati; non del tutto però. Quando il colpo di testa di Berg scheggia la traversa l'ombra dei penalty incombe sulla gara, che non può che decidersi dagli undici metri. Un errore per parte e si va a oltranza: è il palo di Molins l'errore decisivo. Svezia in lacrime, Inghilterra che tira il fiato dopo la grande paura.

A Helsingborg invece sono di scena Italia e Germania, con questi ultimi che prevalgono ma, oggettivamente, solo in termini di risultato. Numerose le occasioni da gol fallite dagli azzurrini, con un Neuer in versione super-man. Gli italiani vengono imbucati alla prima e unica sortita offensiva rossonera: 3' della ripresa, Beck si accentra dal vertice destro del campo e libera un destro che trafigge un Consigli non esente da colpe. Confusionaria poi la reazione degli uomini Casiraghi, che trovano sulla loro strada un funambolo Neuer: curiosa la sua deviazione di piede sulla punizione centrale di Balotelli dai 40 metri.

INGHILTERRA-SVEZIA 8-7 d.c.r. (3-3 al 120', primo tempo 3-0)

MARCATORI: Cranie (I) al 1', Onuoha (I) al 27', aut. Bjarsmyr (S) al 38' p.t.; Berg (S) al 23' e al 36', Toivonen (S) al 30' s.t.

SEQUENZA RIGORI: Milner (fuori), Berg (parato), Hart (gol), Elm (gol), Cattermole (gol), Bjarsmyr (gol), Johnson (gol), Lustig (gol), Walcott (gol), Bengtsson (gol), Gibbs (gol), Molins (palo).

INGHILTERRA (4-4-2): Hart; Cranie, Richards, Onuoha, Gibbs; Milner (dal 25' s.t. Rodwell), Muamba (dal 10' s.t.s. Johnson), Cattermole, Noble; Agbonlahor (dal 15' s.t. Campbell), Walcott. (Lewis, Loach, Taylor, Stearman, Gardner, Tomkins, Mancienne, Driver, Rose). All.: Pearce.

SVEZIA (4-4-2): Dahlin; Lustig, Bjarsmyr, R. Bengtsson, Johansson (dal 35 's.t. Soeder); Elm, Landgren (dal 1' s.t. Harbuzi), Svensson, Olsson (dal 1' s.t. Molins); Toivonen, Berg. (Hansson, Nordfeldt, Karlsson, Avdic, P. Bengtsson, Ozkan, Ekstrand). All.: Soderberg-Lennartson.

ARBITRO: Cakyr (Turchia).

NOTE: pomeriggio sereno, terreno in buone condizioni. Spettatori 30mila circa. Espulso al 13' p.t.s. Campbell per doppia ammonizione. Ammoniti Agbonlahor per gioco scorretto, Hart per c.n.r.. Angoli: 6-11. Recupero: 1' p.t. e 2' s.t.

ITALIA-GERMANIA 0-1 (0-0)

MARCATORE: 3' st Beck.

ITALIA (4-3-3): Consigli; Motta (40'st Pisano), Bocchetti, Andreolli, Criscito; Candreva (23'st Abate 6), Cigarini, Morosini; Giovinco, Balotelli, Acquafresca (34'st Paloschi). (Sirigu, Seculin, Marzoratti, Ranocchia, Pisano, Poli, Cerci, Dessena). All. Casiraghi.

GERMANIA (4-4-2): Neuer; Beck, Boateng, Howedes, Boenisch; Johnson, Castro, Aogo, Marin (9'st Ben-Hatira); Dejagah (40'st Wagner), Ozil (45'st Hummels). (Fromlowitz, Sippel, Ebert, Khedira, Schwaab, Grote, Adiung, Schmelzer, Ede). All. Hrubesch.

ARBITRO: Proença (Portogallo).

NOTE: serata fresca, terreno in buone condizioni. Spettatori: 8mila circa. Ammoniti: Dejagah (G), Boateng (G), Abate (I). Angoli: 9-4. Recupero: 1'pt, 4'st.

Consigli per le scommesse: Episodio I

Benvenuti alla prima puntata di questa nuova rubrica di calciouniversale, che vi darà consigli e avvertimenti sulle scommesse calcistiche della settimana.

Oggi propongo due giocate:

Spagna-Sud Africa 1
Syrianska Fc - Helsingborg 2
Cruzeiro-Avai Over
Stabaek-Brann 1
Stromsgodset - Sandefjord Over

Puntata 10 euro

Vincita 164,62 euro

Se invece si vuol rischiare un po'...

Columbus-New York 1
Los Angeles-Houston Dynamo x
Molde-Lyn 1
Valerenga-Rosenborg 2
Seattle-Colorado 1

Puntata 10 euro

Vincita 328,39 euro

giovedì 25 giugno 2009

Dani Alves, e il Brasile avanza



Sembrava la serata giusta per la seconda sorpresa delle semifinali, ma alla fine l'esperienza e il talento dei brasiliani hanno avuto la meglio sulla corsa e sulla buona volontà dei sudafricani, sospinti dall'incitamento del pubblico di casa. Un incontro davvero equilibrato quello di Johannesburg, dove i verdeoro sono riusciti a prevalere solo a 3' dalla fine, quando il subentrato Dani Alves insaccava una punizione dai 18 metri prendendo in controtempo l'estremo difensore sudafricano Khune. Nulla da criticare al tecnico brasiliano Joel Santana, capace di arrivare sino alle semifinali, pur con una squadra priva di un centravanti vero (il Fanteni di questa competizioni ha deluso non poco) e con un collettivo di mediocre livello; che però vuole fare bella figura davanti al suo pubblico e si mette in mostra già nella prima parte di gara, quando Gaxa prima e Pienaar poi mettono i brividi a Julio Cesar: nel mezzo un'incornata ravvicinata dell'ex Blackburn Mokoena per poco non portava in vantaggio i locali. Nella ripresa gara un po' spenta, con l'occasione più nitida che si materializza al 60': Modise calcia da fuori, coglie la deviazione di Luisao ma anche quella felina di Julio Cesar. Ai punti vincerebbe il Sud Africa, ma è l'unico cambio del sempre elegante Dunga a far vertere la gara sui binari sudamericani: il siluro di Dani Alves trova un po' impreparato il portiere di casa (fin lì perfetto) che viene infilato sul proprio palo. E' la fine del sogno sudafricano, l'inizio delle lacrime dei sostenitori che "spengono" il suono delle loro festose (e fastidiose diciamocelo) 'Vuvuzela'. Passa il Brasile, e quindi la finale di Johannesburg sarà un discorso tutto americano.


BRASILE-SUD AFRICA 1-0
(primo tempo 0-0)

MARCATORE: Daniel Alves al 43’ s.t.

BRASILE (4-2-3-1): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Luisao, Andre Santos (dal 36’ s.t. Daniel Alves); Gilberto Silva, Felipe Melo; Ramires, Kakà, Robinho; Luis Fabiano (dal 45’ s.t. Kleberson). (Gomes, Victor, Miranda, Kleber, Josue, Elano, Julio Baptista, Nilmar, Pato). All. Dunga

SUD AFRICA (4-2-3-1): Khune; Gaxa, Booth, Mokoena, Masilela; Dikgacoi, Mhlongo; Modise (dal 46’ s.t. Mashego), Pienaar, Tshabalala (dal 45’s.t. Mphela); Parker. (Fernandez, Baloyi, Gould, Mdledle, Moon, Khumalo, Van Heerden, Davids, Fanteni). All. Santana.

ARBITRO: Busacca (Svi).

NOTE: spettatori 48.049. Ammoniti Felipe Melo, Masilela, Andre Santos. Recupero 1’ p.t., 1’ s.t.

Pavel Pogrebnyak: classe abbinata a potenza


Andiamo ad analizzare a fondo le caratteristiche tecniche, fisiche e personali del forte attaccante dello Zenit San Pietroburgo, capocannoniere della Coppa Uefa 07/08.

I primi passi nello Spartak Mosca.Pavel nasce l'8 Novembre di 26 anni fa nella capitale Russa; a soli 6 anni esordisce nella scuola calcio dello Spartak di Mosca e all'età di 18 è già titolare fisso in prima squadra. Tra il 2001 e il 2003 segna 8 gol in 23 partite, venendo visionato dagli osservatori del Baltika Kaliningrad che lo acquistano la stagione successiva. Negli anni a venire Pavel cambierà ben quattro maglie, tornando alla corte dello Spartak, finendo al Khimki e allo Shinnik Yaroslavl, ora in First Division. La carriera di "Posha" sembra destinata a essere mediocre e di basso ma rispettoso livello, quando poi accade la svolta.

La svolta a Tomsk.Nel 2006 approda in Siberia, al Tom Tomsk, segnando 13 reti in 26 incontri. Da questa grande stagione Pavel otterrà le sue maggiori soddisfazioni: oltre a essere l'idolo locale per la tifoseria biancoverde il moscovita guadagna la convocazione in nazionale mentre da San Pietroburgo cominciano ad arrivare le prime voci d'interesse.

A San Pietroburgo per vincere tutto.Nel mercato invernale approda nella fredda e culturalmente più occidentale San Pietroburgo, con l'intento di vincere i primi titoli sia per quanto riguarda la sua bacheca personale che per quella del club del presidente Dyukov. Interagisce subito alla grande con Dick Advocaat, che lo posiziona sulla punta del suo albero di Natale e andando, di fatto, a fare coppia col genietto Arshavin, prodotto del vivaio della Smena, il quale, escludendo il sultano Fatih Tekke, non usufruiva di un partner offensivo a lui complementare dai tempi di Aleksandr Kerzhakov, ora alla Dinamo Mosca dopo una breve ma proficua esperienza al Sevilla. Anche grazie alle sue reti lo Zenit conquista nel 2007 il suo primo titolo nazionale, sfaldando la dittatura moscovita che durava da dodici anni, dopo il successo dell'Alania Vladivadkaz nel lontano 1995. Nel Marzo 2008 vince la Supercoppa di Russia, trafiggendo Levenets nell'occasione del gol decisivo segnato a 8' dalla fine.

Le conquiste europee.Il 2008 è l'anno delle conquiste europee e della conseguente affermazione del movimento calcistico russo completata col magnifico bronzo all'Europeo in Austria e Svizzera. Ma fermiamoci ai successi con lo Zenit, dato che quelli in nazionale purtroppo non gli appartengono ufficialmente. Nel Febbraio 2008 segna due reti pesantissime al Villareal, che permettono allo Zenit di acquisire il passaggio agli Ottavi di Finale dove i russi incontrano il Marsiglia, giustiziere il turno precedente dello Spartak Mosca. Al Velodrome finisce in goleada, con il solo gol di Arshavin a 9' dalla fine a mietere il passivo; sette giorni più tardi al Petrovski accade qualcosa di soprendente: lo Zenit elimina i francesi, proprio mediante Pavel, che confeziona con una rete per tempo quel 2-0 fondamentale per recuperare il 3-1 dell'andata. Ai quarti lo Zenit passeggia alla Bayarena, vincendo 4-1 con una rete di Pogrebnyak. In semifinale c'è il quotatissimo Bayern Monaco, che arriva in Russia volenteroso di ribaltare l'1-1 maturato all'Allianz Arena. Ma i russi sono troppo agguerriti per i Bavaresi che subiscono una clamorosa umiliazione: 4-0, aperto e chiuso da Pavel. Lo Zenit vincerà poi a Manchester la coppa senza però l'ex Tom Tomsk, squalificato per una stupida ammonizione ricevuta nel finale della gara di ritorno con la compagine guidata allora da Hottmar Hitzfield.

L'infortunio in nazionale.Dopo la conquista della UEFA, per Pavel si aprono le porte della totale consacrazione a livello internazionale con l'Europeo in Austria e Svizzera. Un serio infortunio al ginocchio però, patito nell'amichevole contro la Serbia, lo priva di questa opportunità, costringendo il commissario tecnico Guus Hiddink a sostiruirlo convocando l'ex Fc Mosca Roman Adamov, capocannoniere della stagione 2007. La lesione dei legamente al ginocchio lo ostacola anche con il suo club, il quale per più di un mese patirà la sua assenza, pesantissima nel gioco e nell'economia della squadra. Pavel ritorna a metà Agosto, nel recupero col Terek Grozny vinto per tre a uno.

La Supercoppa Europea.Il moscovita segna una doppietta nel match di fine agosto al Metalist di Samara, incontro che precede la Supercoppa Europea del 29 dello stesso mese con sede a Montecarlo. Gli avversari dei Sanpietroburghesi sono i campioni d'Europa e successivamente del mondo del Manchester United e la coppa va a finire tra le mani di capitan Tymoschuk, anche grazie al gol che sblocca l'incontro al 45', proprio ad opera di Pavel.

L'esordio in Champions League.Il 16 Settembre è la volta del debutto nella massima competizione europea per club sia per lo Zenit che per 'Posha'. All'Olimpico di Torino i russi, in tenuta azzurra, prevalgono sulla Juventus in termini di gioco ma non di risultato, con gli italiani che regolano di misura lo Zenit. Nelle altre cinque partite del girone Pavel riesce anche a trovare il suo primo timbro in Champions League, a Minsk, contro il BATE Borisov.

Potenza mixata ad eleganza.Pavel Pogrebnyak è un esempio di centravanti puro, che mescola fisicità e potenza, dettate perlopiù dall'imponente costituzione, a eleganza e qualità, con un sinistro che ricama traiettorie imprendibili per i portieri avversari. Altra qualità fondamentale è la freddezza sottoporta, caratteristica che lo rende di fatto il secondo rigorista dietro capitan Tymoschuk. Determinante nel modulo Zenit, basato su esterni che spingono molto, fornendo cross per la testa di Pavel.

mercoledì 24 giugno 2009

USA, la squadra che non t'aspetti


Alzi la mano chi dopo le due pesanti sconfitte iniziale avrebbe immaginato gli Stati Uniti nella finale di Pretoria. La nazionale guidata da Bradley, padre del Michael che salterà la finalissima per squalifica, ribalta tutti i pronostici e dopo l'impresa con l'Egitto ne sforna un'altra, regolando con una rete per tempo i favoriti avversari spagnoli, che non perdevano da 35 turni e soprattutto avevano vinto le ultime quindici gare. Merito di un gruppo unito e solido, e di un calcio che sta uscendo alla scoperta e alla ribalta anche sul panorama europeo, basti vedere come nell'undici titolare siano ben nove quelli che militano in squadre europee. Ma non c'è solo un coriaceo USA in campo a Bloemfontein; gli uomini di Del Bosque appaiono meno effervescenti rispetto alle scorse uscite, dove in tre gare non presero alcuna rete. Gli iberici sottoporta sono lontani parenti di quelli ammirati e nel girone, e se ci mettiamo assieme un grande Tim Howard (forse arrivato alla definitiva consacrazione dopo quella mancata a Manchester) per i campioni d'Europa in carica diviene tutto più difficile. Meno bene invece Casillas, che "regala" il vantaggio agli statunitensi: il tiro dell'attaccante del Villareal Altidore alla mezz'ora non sembra irresistibile; palla che va a insaccarsi dopo una deviazione del portiere madrileno. Il raddoppio americano avviene ancora alla mezz'ora, ma del secondo tempo: è Clint Dempsey a insaccare, sfruttando una dormita colossale di Sergio Ramos.
Nel finale spazio anche per il rosso a Bradley; il figlio dell'allenatore statunitense dovrà così saltare la finalissima di Domenica. Ma tutti gli Stati Uniti saranno davanti al televisore tra quattro giorni, per seguire la possibile conquista del primo titolo della loro (breve) storia calcistica.

Sorteggio primo turno preliminare Champions League e Europa League

Sorteggiati a Nyon i primi turni preliminari di Champions League e della nuova Europa League, competizione che va a sostituire la vecchia Coppa Uefa.

Champions League
Turno di Qualificazione



Primo Turno Preliminare



Europa League
Primo Turno Preliminare



Secondo Turno Preliminare



Il Presidente della Uefa Michel Platini ha inaugurato la nuova competizione estraendo le prime due palline, formando quindi il primo incontro del turno, ovvero quello tra i bielorussi del MTZ-Ripo e i montenegrini del Sutjeska.